SANREMO PALAFIORI 22 – 26 MAGGIO 2017
Lunedì 22 Maggio, presso il Palafiori di Sanremo all’’interno del Festival della salute, Il dott. Carlo Trecarichi Scavuzzo, Psicologo, Psicoterapeuta e Sessuologo, ha parlato della sessualità dopo il cancro, nello specifico dopo il cancro al seno, presentando la figura di una “nuova” donna, diversa da quella precedente alla malattia, che si riscopre e deve vincere timori e paure per riappropriarsi della sua identità, del suo corpo, del suo piacere, anche sessuale.
Al seguito del cancro al seno, oggi assistiamo ad una buona ripresa generale della donna ad eccezione proprio della funzione sessuale e della soddisfazione sessuale che mostrano invece un significativo peggioramento, soprattutto nelle giovani donne.
Può succedere che la donna si trovi ad affrontare tre grandi lutti: il tumore al seno in sé, la menopausa precoce e la perdita o compromissione della relazione affettiva.
Sappiamo perfettamente che la caduta del desiderio sessuale non dipende soltanto dalla diminuzione degli ormoni sessuali, al seguito delle cure ormonali, ma anche dalla depressione, e che le paure, il vissuto di inadeguatezza, e la perdita della stima in sé a volte inibiscono la sessualità molto più delle reali difficoltà fisiologiche legate alla malattia. Succede spesso che notando un calo di interesse nel compagno o il non sentirsi disponibili a rapporti sessuali, possa scaturire in loro un senso di colpa, vissuto ancora molto presente in chi viene colpito dal cancro. Molte donne provano vergogna per il loro corpo e per la loro immagine, e di conseguenza temono ed evitano lo sguardo del compagno. Spesso però è vero proprio il contrario, l’uomo si crea molti meno problemi di quelli che la donna immagina.
Sappiamo benissimo che è possibile limitare le conseguenze negative legate alla propria immagine aiutando la donna a modificare un personale vissuto deprivativo in un vissuto di rinascita dopo la malattia, così come sappiamo che più è precoce l’aiuto terapeutico e migliore sarà un esito favorevole per la guarigione, anche per quanto riguarda la sfera dell’intimità sessuale.
La sessualità deve essere un piacere, non un atto prestazionale, e riscoprire una sessualità più intima e delicata e meno “penetrativa”, può essere la riscoperta di una piacevole relazione amorosa e sessuata.
La dott.ssa Noemi Angelini, Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni, Vicepresidente dell’Associazione NonSiamoSoli onlus, ha affrontato il tema del reintegro lavorativo delle donne colpite dal cancro, attraverso una riflessione a tutto tondo che prevede la presa di coscienza e di posizione di tutti gli attori impliciti nella scena lavorativa. Il Leader, che dovrebbe conoscere, essere informato sia legalmente che psicologicamente nei confronti di tutto ciò che riguarda il mondo della propria dipendente, mondo che si è stravolto al punto tale da minare ogni sua certezza.
Il gruppo di lavoro, che deve essere informato, preparato e pronto ad accogliere serenamente la donna che rientra al lavoro dopo la patologia oncologica…e la donna stessa, che deve essere accompagnata in questo riavvicinamento e poi reinserimento lavorativo in modo discreto ma fermo, sicura di non essere sola nel momento in cui si riapproprierà della propria vita e identità lavorativa.
In un contesto di dolore, malattia, paura e terrore della morte, il lavoro può rappresentare uno dei punti fermi da dove poter ripartire una volta guarite.
È stato anche affrontato il tema dell’indipendenza, della figura sociale della donna e dell’importanza dell’indipendenza anche economica, in un contesto più generale di ritorno ad un flusso di vita che era stato bruscamente interrotto.